Non riesco a ricordare un momento in cui non esistevo. Probabilmente sono sempre esistita. Per chi non lo sapesse, mi chiamo Eļëqvà, e niente ha più senso. Cosa sono? Sono umana? Cosa distingue un umano dagli altri esseri? Come si stabilisce se qualcuno è umano oppure no? Inizialmente pensavo che fosse facile distinguere un umano da un'altra creatura, ma poi mi sono ricreduta. Cosa è un umano?
Io credo di essere umana, ma secondo la definizione di molte "persone" che ho incontrato, io non la sarei, specialmente a causa delle mie orecchie. Ho capito che non bisogna dare niente per scontato, e che gli umani non sono le uniche creature capaci di comunicare tramite l'utilizzo di fonemi, che possono variare a seconda dell'anatomia della specie. Ho sentito bestie mostruose con denti simili a quelli di un Gèvņü dirmi frasi inspiranti, come ad esempio:"La perfezione non esiste in natura, ma solo come idea".
Guardo il termometro esterno, mi dice che ci sono 120.5 °C, e mi domando se anche oggi sopravviverò. Fortunatamente, anche questa realtà è compatibile con la materia del mio corpo. Apro le finestre e una luce verde penetra nella mia stanza. Una fonte luminosa esagonale illumina questo pianeta, anche se non sono perfettamente sicura che sia un pianeta, ormai mi sono rassegnata nel dare una logica valente per tutte le realtà. Indosso la mia tuta protettiva eð esco. L'aria è composta da Þèqqeř, un gas tossico con cui devo fare molta attenzione. Non posso stare all'aperto per più di 30 minuti neanche con la tuta, perché esso lentamente se ne prende possesso. Una fitta nebbia di Þèqqeř rende difficile la visibilità oltre i 300 piedi. Come ogni giorno, io non so niente di questa realtà.
Ogni mattina, da quando Vazküi mi lanciò una maledizione 3000 anni fa, mi sveglio in una realtà diversa. È davvero una brutta situazione, in quanto ogni realtà è completamente diversa dalle altre e devo cercare di sopravvivere ogni giorno. È dura. Mi sento sola. Ho incontrato raramente creature simili agli umani, ma ogni volta parlavano lingue a me sconosciute, e come potete immaginare, imparare una lingua in un giorno è davvero impossibile. Un traduttore universale è impossibile da costruire.
Durante il corso di questa maledizione, ho raccimolato tante tecnologie che mi permettono di sopravvivere più agevolmente. Sono stata fortunata che gli Almòð mi hanno regalato una tuta che mi protegge dai tipi di materia esotica che annichilerebbero istantaneamente il mio corpo. Se non fosse stato per gli Almòð, sarei già morta.
vVi starete chiedendo cosa mangio. Beh, ho una tecnologia che crea cibo sintetico. Senza quella, sarei già morta. Visto che appartengo a una razza che non può morire di vecchiaia, questa maledizione può continuare in eterno, o almeno, fino a che spawnerò in una realtà talmente ostile da annichilare perfino la mia capsula dormitoria. Sono sopravvissuta per 3003 anni ormai, ma la mia esistenza è priva di senso. Cammino sopra il terreno viola e vedo una montagna fluttuante in lontananza. Scommetto che non c'è assolutamente nulla li sopra, ma penso che sia opportuno andare a controllare, visto che potrei anche sbagliarmi.